Nato nel 1963 ed appassionato di aeronautica e di macchine volanti, dal 1975 mi dedico all'aeromodellismo dinamico.
Ho iniziato dal volo libero, costruendo alcuni alianti, balsetta, peanuts; poi ho acquistato un motore diesel (un G 20/15) con il quale ho praticato il volo vincolato circolare.
Successivamente, quando le condizioni delle mie giovani finanze lo hanno permesso, ho acquistato il mio primo radiocomando a 2 canali ed ho costruito un veleggiatore R.C. (Piviere), al quale ne sono seguiti altri, di mia "iniziativa" e modelli a motore, anch'essi di mia progettazione.
Tra questi, un piccolo trainer (APE) con il quale ho imparato il pilotaggio sui tre assi.
Una parentesi di un paio di anni mi ha distolto dalle "cose volanti" per avvicinarmi all'automodellismo elettrico 1/12, con il quale ho raccolto parecchie soddisfazioni nei trofei Tamiya, vincendo più volte nelle categorie in cui partecipai (senior ed expert, anni 1977/78).
La passione per il volo è però riemersa e sono ritornato ai modelli volanti.
Sono seguiti molti altri aeromodelli, dotati di apparati R.C. a 4 e più canali,tra cui il Merlo 170, spaziando dal semplice veleggiatore a due assi, acrobatici (Bora.40) per arrivare a riproduzioni piuttosto impegnative come il Gee Bee, lo Skyraider o gli Harrier.
Nel novembre 1994 ho frequentato a Parma il quinto corso istruttori per aeromodellismo e nell'ottobre dell'anno successivo a Rimini il corso per giudici F4C (cat. riproduzioni).
Mi attirano in particolare i modelli a configurazioni inconsuete, tipo canard (EFA), delta, con ali in tandem, VTOL e STOL, con sistemi di controllo a getti orientabili o con sistemi di ipersostentazione spinta.
A questo proposito, ho da tempo in costruzione il VERTEX, macchina sperimentale per il volo lento, possibilmente verticale, più semplice dell'Harrier.
La cronica mancanza di tempo sta ritardando il completamento del modello, ma prima o poi...verrà anche il suo turno.
Mi sono anche avvicinato al mondo della propulsione elettrica, mettendo in cantiere uno Spitfire di mia progettazione, poi alcune altre riproduzioni realizzate in materiali espansi (polistirene estruso e Depron) per modelli elettrici.
Sono convinto che l'aeromodellismo consenta di sperimentare in maniera relativamente semplice ed a basso costo una infinità di soluzioni che hanno come limite solo la nostra inventiva.
Ho iniziato dal volo libero, costruendo alcuni alianti, balsetta, peanuts; poi ho acquistato un motore diesel (un G 20/15) con il quale ho praticato il volo vincolato circolare.
Successivamente, quando le condizioni delle mie giovani finanze lo hanno permesso, ho acquistato il mio primo radiocomando a 2 canali ed ho costruito un veleggiatore R.C. (Piviere), al quale ne sono seguiti altri, di mia "iniziativa" e modelli a motore, anch'essi di mia progettazione.
Tra questi, un piccolo trainer (APE) con il quale ho imparato il pilotaggio sui tre assi.
Una parentesi di un paio di anni mi ha distolto dalle "cose volanti" per avvicinarmi all'automodellismo elettrico 1/12, con il quale ho raccolto parecchie soddisfazioni nei trofei Tamiya, vincendo più volte nelle categorie in cui partecipai (senior ed expert, anni 1977/78).
La passione per il volo è però riemersa e sono ritornato ai modelli volanti.
Sono seguiti molti altri aeromodelli, dotati di apparati R.C. a 4 e più canali,tra cui il Merlo 170, spaziando dal semplice veleggiatore a due assi, acrobatici (Bora.40) per arrivare a riproduzioni piuttosto impegnative come il Gee Bee, lo Skyraider o gli Harrier.
Nel novembre 1994 ho frequentato a Parma il quinto corso istruttori per aeromodellismo e nell'ottobre dell'anno successivo a Rimini il corso per giudici F4C (cat. riproduzioni).
Mi attirano in particolare i modelli a configurazioni inconsuete, tipo canard (EFA), delta, con ali in tandem, VTOL e STOL, con sistemi di controllo a getti orientabili o con sistemi di ipersostentazione spinta.
A questo proposito, ho da tempo in costruzione il VERTEX, macchina sperimentale per il volo lento, possibilmente verticale, più semplice dell'Harrier.
La cronica mancanza di tempo sta ritardando il completamento del modello, ma prima o poi...verrà anche il suo turno.
Mi sono anche avvicinato al mondo della propulsione elettrica, mettendo in cantiere uno Spitfire di mia progettazione, poi alcune altre riproduzioni realizzate in materiali espansi (polistirene estruso e Depron) per modelli elettrici.
Sono convinto che l'aeromodellismo consenta di sperimentare in maniera relativamente semplice ed a basso costo una infinità di soluzioni che hanno come limite solo la nostra inventiva.